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           GIORDANIA 

              CUORE ARABO MA CERVELLO INGLESE.

aprile-maggio  2018

Cuore arabo ma cervello inglese, tutto dovuto a Re Hussein che ha trasformato una terra  di sassi e di sabbia in un paese in equilibrio tra occidente e mondo arabo stabile ed affidabile.  Formata per il 90% da zone aride, un solo fiume, il Giordano, una costa sul mare di soli 25 km, foreste che occupano solo l’ 1% del territorio, niente “oro nero”, circondata da nazioni in costante assetto belligerante, la Giordania è un vero miracolo di sopravvivenza! La sua storia però è pregna di testimonianze dal paleolitico al periodo ellenistico, romano, bizantino, da quello degli Omayyadi a quello dei Mamelucchi, dal dominio ottomano fino ai giorni nostri. La Giordania è tutta da scoprire!

ITINERARIO:

Amman-Jerash(Gerasa)-Ajlun-Madaba-Monte Nebo-Kerak-Petra-Wadi Rum-Aqaba-Mar Morto

PETRA

3 maggio

Petra (da πέτρα, roccia in greco) città trogloditica posta a circa 250 km a Sud di Amman, in un bacino tra le montagne ad Est del Wadi Araba, la grande valle che si estende dal Mar Morto fino al Golfo di Aqaba. Il suo nome semitico era Reqem o Raqmu («la Variopinta»), attestato anche nei manoscritti di Qumran.

*Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Per Manoscritti non biblici di Qumran si intendono tutti quei manoscritti ritrovati a Qumran località della Giordania, situata in prossimità della sponda nord-occidentale del Mar Morto, nel deserto di Giudea.

Fu nell'antichità una città edomita.

*Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Gli Edomiti potrebbero originare dagli Shusu e gli Shutu, razziatori nomadi ricordati nelle fonti antico-egiziane. Infatti una lettera di uno scriba egiziano in una postazione fortificata di confine nel Uadi Tumilat durante il regno di Merenptah riferisce movimenti di "tribù nomadi shasu di Edom" che avevano intenzione di captare acqua in territorio egiziano.

Divenne  nel III sec a.C. capitale dei Nabatei. Verso l'VIII secolo fu abbandonata dagli abitanti in seguito alla decadenza dei commerci e a catastrofi naturali, e dimenticata fino all'epoca moderna. Il sito fu rivelato al mondo occidentale dall'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1812.

Le numerose costruzioni dalle facciate tagliate direttamente nella roccia ne fanno un monumento unico, che è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO il 6 dicembre 1985. Anche la zona circostante è stata costituita dal 1993 parco nazionale archeologico. Nel 2007, inoltre, Petra è stata dichiarata la seconda meraviglia del mondo moderno dopo la Grande Muraglia cinese.

Svegliati alle 4:00 dal richiamo del muezzin….ci prepariamo con calma per la visita del sito archeologico di Petra che dista pochi km. La guida ci raccomanda di coprirci il capo, bere molto ed essere moderati negli sforzi. La temperatura sarà abbastanza alta! Ci racconta che l’ anno scorso un turista ad agosto, peraltro anziano, ci restò secco avendo richiesto troppo dal suo fisico…Dico io si va in posti del genere ad agosto dove si toccano temperature fino 50°?

 

Superato il cancello d’ ingresso si segue il letto asciutto di uno Wadi,(letto di un torrente, quasi un canyon o canalone in cui scorre o scorreva un corso d'acqua a carattere non perenne) lungo il quale si scorgono importanti monumenti:

I BLOCCHI DI JINN

Blocchi di pietra decorati dedicati agli spiriti guardiani della città.

TOMBE DEGLI OBELISCHI

Le prime tombe scavate nella roccia.

Si entra quindi in una gola (siq) che si fa stretta fra altissime pareti. La strada, che più volte ha subito alluvioni trattandosi del letto di un torrente, era stata pavimentata dai Romani e ci sono ancora alcuni tratti di basolato. La pietra era sacra per gli arabi e il dio nabateo Dushara era rappresentato da una pietra levigata. I Nabatei costruirono un acquedotto che attraversava la gola, scavato sulla parete della roccia per portare acqua alla città e questo fu il loro punto debole quando furono assediati da Traiano, che lo tagliò.

Il percorso è molto trafficato da visitatori a piedi o a bordo di calessi. Si incontrano anche improbabili soldati nabatei…un poco come i nostri “centurioni” al Colosseo di Roma!

NICCHIE VOTIVE SACRE

La più importante nel muro del Siq è stata scolpita da Sabinos Alexandros, maestro delle cerimonie religiose a Dara'a in Siria, e offre protezione a coloro che passeggiano sul Siq. Raffigura una rappresentazione ovoidale del dio Dushara di Adra'a (l'odierna Dara'a in Siria). Interessanti la scultura del dromedario sulla destra e della divinità Atargatis su due leoni di cui restano poche tracce.

Il percorso della gola finisce bruscamente con la visione inaspettata e spettacolare dell'edificio più noto di Petra:

                   al-KHAZNEH FARUM (il Tesoro del Faraone)

Il monumento più spettacolare di Petra, un edificio interamente scolpito nella roccia  di stile ellenistico per l'influenza tolemaica.

L’ emozione è forte! Anche se il piazzale è pieno di visitatori che comunque non ci distraggono con il loro vocio, di cammelli, di asini, di venditori vari, non possiamo che restare incantati dinanzi a tanta meraviglia estraniandoci dal tutto, ammirando  la mirabile tecnica costruttiva e di scultura adoperata. Resto per molto tempo come stregato!

L'edificio è il meglio conservato di Petra perché è circondato da alte pareti di roccia ed è ben protetto dalla sabbia e dalla pioggia. Il colore rosa della facciata è dovuto all' arenaria di cui è composta la parete e il nome deriva da una leggenda secondo cui vi era stato nascosto un tesoro in un' urna cilindrica con la statua della dea Iside, dea della fertilità, con segni di proiettili di fucile tirati dai beduini per impossessarsi del tesoro.

La Si tratta in realtà di una tomba rupestre fatta costruire dal re Areta III (87-62 a.C.).facciata è alta 40 m, ma il pavimento originale del piazzale si trova due metri sotto l'attuale, sabbia e detriti hanno alzato nel tempo il livello pavimentale. La facciata è costituita da un portico a 6 colonne non equidistanti sovrastato da un timpano. Nel piano superiore ci sono All'interno c'è una stanza quadrata disadorna e, dietro, una stanza più piccola.

La strada prosegue a destra nel siq esterno e la gola si allarga di nuovo e compaiono altri monumenti funerari scolpiti sulla roccia sempre più numerosi fino a creare una vera necropoli.

VIA DELLE FACCIATE

Tombe decorate in stile assiro.

TEATRO

scavato nella roccia con 33 emicicli che potevano contenere fino a 8000 spettatori.

Fu costruito dai Nabatei all'inizio del primo millennio, poi i Romani rifecero l'orchestra semicircolare.

Dopo il teatro, la valle si apre completamente,  e sulla  parete di roccia a oriente, al-KHUBTHAH, si trovano altre tombe monumentali le:

 

TOMBE REALI

Sarebbero state scolpite per volere di una famiglia reale nabatea (I-II sec). Costituiscono un meraviglioso insieme di edifici

La prima e più grande è la Tomba dell'Urna (Um) con una terrazza aperta sostenuta da due ordini di volte, la facciata ha due semicolonne altissime e all'interno si apre una sala che misura 20 x 18 m. Un'abside scavata nella parete di fondo e un'iscrizione in greco indicano che l'ambiente è stato usato come chiesa dai Bizantini; i Romani l'avevano usato invece come tribunale.

Lasciamo la zona delle tombe e ci si dirige verso ovest, dove sorge la città ricostruita dai Romani. Si imbocca la via colonnata che qui è il decumanus sull'asse est-ovest e si passano le porte monumentali. Sulla destra correva l'alveo del fiume con gli argini romani.  Chiude la via una porta a tre fornici, decorata su due lati eretta attorno al II sec.

Sulla sinistra è il

 

IL GRANDE TEMPIO

Uno dei monumenti più importanti non scavato nella roccia. Della  fine del I sec rimase in uso fino al periodo bizantino. Il tempio si trova su un terrapieno lastricato sulla cui prima terrazza sorgevano il tenemos e il propileo.

QASR AL-BINT

Un monumento nabateo noto ai beduini come il "castello della figlia del Faraone"

Eretto dai Nabatei, per le loro divinità, (vi si venerava il dio Dushara che con Atargatis, dea della fertilità, erano le due divinità principali nabatee)  attorno al 30 a.C., dopo l'occupazione fu adattato al culto degli imperatori romani e infine fu distrutto, nel III secolo. Il nome completo del tempio è Qasr al-Bint al-Pharaun, castello della figlia del Faraone, e gli fu dato dai beduini. Originariamente il tempio era alto 23 metri e aveva scalinate di marmo, imponenti colonne con capitelli con decorazioni floreali. Questo era il principale luogo di culto della città nabatea

LE ROCCE COLORATE

Una caratteristica particolare di queste rocce è la variazione del colore, con sfumature dal giallo ocra al rosso fuoco al bianco, dovute alla diversa concentrazione degli ossidi durante il lungo processo di consolidamento.

Pranziamo in un caratteristico ristorante e poi iniziamo il ritorno. La guida Maher ci offre degli squisiti biscotti con sesamo e mandorle.

Il caldo si fa sentire quindi arrivati al piazzale del Tesoro decidiamo di far l’ ultimo tratto in calesse. Mezzo di trasporto per niente comodo che ci sballotta di quà e di là per tutto il percorso…..Almeno abbiamo digerito!

Nel piazzale dell’ ingresso notiamo un artigiano che confeziona in diretta bottiglie riempite di sabbia e decorate. Ne compriamo una. Solo 15 JD!

Si torna in hotel per la cena ed un salutare riposo!

 T R I P F A C T O R       

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