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Alla   scoperta   del   pianeta     "CINA"          2010 

La Cina, quel meraviglioso paese al centro del mondo culturale e commerciale fin dal millennio prima di Cristo, protagonista degli affascinanti racconti di avventurieri alla ricerca di segreti e dei misteri della culla dell'umanità, è ora superficialmente percepito come un avversario e non come partner o eventuale opportunità. La Cina è immensa e rappresenta un quarto dell'umanità. La Cina è il drago. È il rosso. Da sempre il paese delle contraddizioni per eccellenza, la Cina è una continua sorpresa, non smette mai di stupire, dove nulla è permanente, statico, ma il tutto è in costante movimento.

Perché un viaggio in Cina?. Siamo sempre stati attirati dalla sua aria di mistero; chiunque visiti questo paese non può che restare colpito dallo splendore delle sue attrattive naturali, storiche, architettoniche. Forse più di altri paesi al mondo, la Cina ha lasciato di sé un enorme quantitativo di tracce e testimonianze scritte, relative al proprio passato, un passato che vede risalire le prime presenze umane ad oltre un milione e mezzo di anni fa. Abbiamo optato per la soluzione di viaggio organizzato, cosa inconsueta per noi, un po' per difficoltà oggettive (prima fra tutte la lingua, parlata e scritta), un po' perché i principali luoghi da visitare corrispondono comunque a quelli che compongono i programmi proposti dai Tour Operator; a parità di giorni disponibili, la realizzazione di un itinerario analogo in autonomia, acquistando solo il volo è organizzandosi sul posto, si riscontrava con ostacoli superiori a quanto accaduto nei nostri precedenti viaggi extraeuropei. Oltretutto in Cina avremo  guida ed auto privata!

 3a tappa    Xi' an

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1 ottobre

A bordo del treno ad alta velocità China Express in circa due ore copriamo la distanza di 400 km tra Luoyang e Xi’ An a punte di velocità massima di 350 hm/h! Alla stazione ci accoglie Barbara la nostra guida, una ragazza simpaticissima che, con un italiano quasi perfetto, ci ragguaglia subito sulla storia della città e sul nostro programma turistico. Pensate che  pur non essendo mai stata in Italia, riesce a parlare correttamente la nostra lingua e ci spiega di aver avuto degli ottimi insegnanti. Chiediamo perché ha scelto il nome Barbara e ci spiega che l’ ha fatto  per potersi allenare  nella pronuncia della lettera “R” che come sappiamo nel cinese è assente ed è pronunciata “L”. Xi’an, situata nel centro-nord-ovest della Cina, registra i grandi cambiamenti del paese, proprio come un libro di storia vivente. Chiamata Chang'an (che significa la città eterna) nei tempi antichi, Xi’an è stata una delle culle della civiltà cinese nella zona del bacino del Fiume Giallo.  Più di 3.000 anni di storia di cui più di 1.100 anni come la capitale di antiche dinastie, ha dotato Xi’an con uno straordinario patrimonio storico. Se la Cina fosse un albero, Pechino sarebbe la corona mentre Xian sarebbero le sue radici profonde. Come dice un proverbio: "Vai a Shanghai e ti trovi a 100 anni dalla Cina; vai a Pechino e ti trovi a 1000 anni della Cina; vai a Xian e ti trovi a 3000 anni dalla Cina ". Storicamente conosciuta come Chang'an, fu sede della casa regnante di 13 dinastie, in particolare: Qin (221 a.C. - 207 a.C.), Han (206 a.C. - 220 d.C.), Sui (581  - 618 ) e Tang ( 618 - 908). Subito saliamo sul minibus che ci aspetta e ci rechiamo al ristorante per il pranzo. Lungo il percorso diamo uno sguardo alla città che ci sembra molto più ordinata di Pechino anche se vive come tante altre megalopoli cinesi uno sviluppo urbanistico selvaggio. Uno sviluppo che non si ferma davanti a nulla. La città si sviluppa attorno all’ antico nucleo Ming  quasi opprimendolo, ma per fortuna rispettandolo. Il ristorante è, come il pranzo, semplicemente delizioso! Arredato in un modo squisito e con un servizio eccellente. Barbara, come ci è già accaduto di notare con le altre guide, non siede al nostro tavolo in quanto il regolamento dell’ agenzia non glielo consente e la cosa ci dispiace in quanto è una ragazza molto affabile, gentile e a volte spiritosa. Peccato.

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L' esercito di terracotta e i "Piccoli guerrieri"

Dopo pranzo ci avviamo a visitare l’ “Ottava meraviglia del mondo”: l’ esercito di terracotta dell’ imperatore Qin situato a circa 35 km ad est di Xi’ an. A questo monumento funerario vi lavorarono 700.000 operai per 38 anni dal 221 al 206 a. C. e nel 1974 fu scoperto per caso da alcuni contadini dei quali oggi uno, Yuan Zhongyi, è direttore onorario del Museo. Lo spettacolo che si mostra ai nostri occhi una volta entrati nella zona della fossa n° 1, la più grande, ci lascia senza parole. Profonda 5 mt, lunga 230 e larga 62, contiene 6000 guerrieri e 35 carri da guerra. Le statue dei guerrieri sono alte da 1,57 a 1,97 mt e dovevano rappresentare la guardia imperiale. Ogni statua, piena fino alla cintura e vuota nel tronco e nella testa, pesa circa 200 kg ed è diversa dalle altre ed ogni volto presenta  delle differenze e dei difetti come cicatrici, labbro leporino, sfregi, orecchie mozzate, ecc. Uno spettacolo fenomenale!  Si dice che il complesso funerario contenga anche 48 tombe per le concubine che furono bruciate vive insieme al corpo dell’ imperatore!

Davanti alla costruzione che protegge le fosse si trovano due musei: in uno sono esposti due carri in bronzo che sono stati restaurati ricomponendo un’ infinità di particolari tra cui una quindicina di kg di oro e argento. Prima di andare via  acquistiamo l’ interessante pubblicazione relativa al sito completa di autografo dell’ ex “contadino” Yuan Zhongyi che per un “caso” ha fatto la sua fortuna. Ma la cara Barbara ha una sorpresa per noi. Ci porta a visitare un altro sito che pochi conoscono :quello dell’ esercito dei “Piccoli Guerrieri” dicendoci che siamo tra i pochi occidentali ad averlo visto. Questi “Piccoli Guerrieri” sono diversi da quelli “grandi” per diversi motivi: sono in scala ridotta con braccia movibili in legno e poi in origine erano vestiti con pregiate vesti di seta. A proposito di seta sulla strada di ritorno verso Xi’an Barbara ci porta alla seteria Qin Jin Tang dove, oltre a seguire il processo di produzione, dal baco ai telai per la tessitura, Bianca compra una bellissima giacca. 

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Il nostro albergo, il Bell Tower, si trova al centro della città proprio nella piazza in cui si trova appunto la Bell Tower (Torre della Campana) da cui prende il nome a poca distanza dalla Torre del tamburo. Dalla piazza si diramano le strade principali della città e essa rappresenta il fulcro della vita notturna.  Gli attraversamenti della piazza sono tutti sotterranei e pieni di gente, soprattutto giovani, che la scelgono come punto di appuntamento. In serata, sia la Torre della Campana che quella del Tamburo sono illuminate formando una  suggestiva cornice alla miriade di ristoranti cinesi tradizionali e luminosi e moderni centri commerciali dove, con un tripudio di colori e di luci al neon in movimento, insieme alla illuminazione stradale, presentano un quadro proprio magico. Bancarelle di cibo dovunque!

2 ottobre

Stamane abbiamo in programma la visita alle mura della città, alla Pagoda dell’ Oca Selvatica ed alla Grande Moschea. In attesa di Barbara facciamo un giro nelle strade nei pressi dell’ albergo. In giro c’ è già tanta gente e molti affollano le bancarelle del cibo per gli spuntini del mattino. Nei piazzali molti fanno ginnastica, ballano, giocano al volano fanno comunque attività fisica e si vede: sono tutti magri e perfettamente in linea! Barbara è puntualissima ed iniziamo il giro. Prima tappa le antiche mura che formano un rettangolo con un perimetro di 14 km. Accediamo alle mura dalla porta meridionale e passeggiamo su di esse tra turisti, venditori di souvenir e gente in bicicletta in quanto ci sono chioschi che la noleggiano. Ci rimettiamo in auto, o meglio  in minibus, e ci avviamo verso la Grande Pagoda dell’ Oca. Questa pagoda della dinastia Tang, costruita nel 652 d.C. alta 64 mt fu costruita su ordine del monaco Xuanxang che era arrivò in india e ritornò con svariati sutra (libri sacri) traducendoli dal sanscrito in cinese. Saliamo i “252” scalini che ci porteranno in cima e dall’ alto godiamo di una vista a 360° della città.  Passando per le strette vie del mercato pieno di negozi e di vari banconi dove si  cucinano all’ aperto piatti di cucina tradizionale, arriviamo ad un famoso ristorante dove assaggeremo i famosi “ravioli”. Le varietà sono un centinaio ma noi ne mangeremo “solo” 17! Restiamo stupiti dai metodi di cottura che includono  vapore, bollitura, frittura e tostatura e ci informano che le imbottiture dei ravioli variano dal  maiale al montone al manzo e sedano ai  ravanelli ai gamberi al pesce mescolati con cavolo, scalogno, cipollotti ed erba cipollina cinese. Quelli che ci servono sono accompagnati da salsa di soia con aggiunta di aceto, aglio, zenzero, aceto di riso e varie salse piccanti. Dovete sapere che in Cina si applica per quanto riguarda l’ ambito culinario l’ antica filosofia dell’ unione dei contrasti e la dualità della natura  ovvero la giusta armonia di yin (morbido, freddo, scuro e femminile) e yang (forte, caldo, luminoso e maschile) che garantisce buona salute oltre che un buon pasto. Filosofia o no i ravioli sono ottimi! Arriviamo alla Grande Moschea, sita nel cuore del quartiere musulmano. Oasi di tranquillità la moschea ha quattro cortili il terzo dei quali ospita il minareto, una pagoda a tripla gronda. Tra due fontane c’ è la sala principale di preghiera. Attorno alla Moschea si apre un dedalo di vicoli affollatissimi e con innumerevoli negozi di articoli di ogni genere.

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Alle 20.20 abbiamo l’ aereo per la nostra prossima tappa Chongqing dove arriviamo dopo un’ ora  di volo su un aereo della China Eastern Airlines accolti dalla nostra guida Michael un po’ taciturno in verità e poco espansivo. Un plauso alle linee interne cinesi che rispettano gli orari di partenza ed arrivo in un modo eccezionale. Arriviamo all’ albergo Harbour Plaza circa alle 10.30 e con somma soddisfazione vediamo che ci hanno aspettato per la cena malgrado il servizio ristorante fosse già terminato da un pezzo. Il nostro tour operator, “I VIAGGI DELL” ELEFANTE” ha organizzato tutto alla perfezione! Ci attende una sorpresa. L’ albergo è di un lusso incredibile e, udite, udite, ci è stata riservata una suite di 65 mq! Bianca stenta a crederci e si lascia andare in una fragorosa risata di sbalordimento una volta che il facchino è andato via. Guardiamo dalle finestre le zone del quartiere in cui è situato l’ albergo e siamo attratti dalla vita che vi si svolge in esse (siamo al centro della città) ma non ce la facciamo ad uscire, siamo troppo stanchi, rimandiamo tutto a domani.

 

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