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           GIORDANIA 

              CUORE ARABO MA CERVELLO INGLESE.

aprile-maggio  2018

Cuore arabo ma cervello inglese, tutto dovuto a Re Hussein che ha trasformato una terra  di sassi e di sabbia in un paese in equilibrio tra occidente e mondo arabo stabile ed affidabile.  Formata per il 90% da zone aride, un solo fiume, il Giordano, una costa sul mare di soli 25 km, foreste che occupano solo l’ 1% del territorio, niente “oro nero”, circondata da nazioni in costante assetto belligerante, la Giordania è un vero miracolo di sopravvivenza! La sua storia però è pregna di testimonianze dal paleolitico al periodo ellenistico, romano, bizantino, da quello degli Omayyadi a quello dei Mamelucchi, dal dominio ottomano fino ai giorni nostri. La Giordania è tutta da scoprire!

ITINERARIO:

Amman-Jerash(Gerasa)-Ajlun-Madaba-Monte Nebo-Kerak-Petra-Wadi Rum-Aqaba-Mar Morto

VERSO WADI RUM

4 maggio

Siamo di nuovo svegliati dal canto del muezzin alle 4:00 del mattino….

Ci mettiamo in viaggio verso Wadi Rum attraversando scenari aridi e pietrosi dall’ aspetto quasi lunare. Una breve sosta in una vecchia stazione della  ferrovia dell' Hegiaz che attraversa la Siria, la Giordania e l'Arabia Saudita. I lavori per la costruzione iniziarono nel 1900, da parte dell'Impero Ottomano con fondi della Germania, e l'inaugurazione ci fu il 1º settembre 1908. In origine la linea doveva arrivare alla Mecca, ma venne accorciata di 400 chilometri fino a Medina.

 

La linea a scartamento ridotto (1050 mm) è di tutto rispetto, perlomeno per la sua lunghezza, 1322 km di percorso, in ambiente spesso di pieno deserto.

Attualmente la linea è in gran parte smantellata e distrutta. Della maggior parte, relativa alla Penisola araba, non restano che qualche terrapieno e alcuni manufatti. Una vecchia locomotiva a vapore made in Japan del 1859 con carrozze passeggeri e vagoni attrezzati con  supporti per mitragliatrici, il tutto sotto una bandiera turca. Il treno viene saltuariamente usato per manifestazioni turistiche.

                            WADI RUM

Il più esteso e stupefacente deserto della Giordania su un altopiano di 450 mt s.l.m. con i suoi paesaggi surreali, senza tempo e incontaminati fatto di pinnacoli di arenaria che dominano letti di antichi fiumi. Un dedalo di formazioni rocciose si innalza in un territorio desertico fino ad altezze di 1.750 metri, creando una sfida naturale anche per gli scalatori più esperti. Noto anche come "Valle della Luna", in questo luogo il Principe Faysal Bin Husssein e T. E. Lawrence (Lawrence d'Arabia) insediarono il loro quartier generale durante la Rivolta Araba contro gli Ottomani durante la Prima Guerra Mondiale, e le loro imprese si intrecciano con la storia di questa fantastica regione. Qui fu girato gran parte dell'epico film di David Lean "Lawrence d'Arabia", interpretato da Peter O’ Toole, Alec Guinnes e Omar Sharif.

Alloggiamo al campo tendato Sun City Camp che offre serenità e un'esperienza spirituale rilassante nel deserto e gode della semplice vita beduina della valle con il suo inconfondibile fascino e bellezza. Il campo si trova a circa 60 km dalla città di Aqaba e a 313 km da Amman. Ci consigliano di non sostare a lungo nelle tende per l’ enorme caldo che vi regna.

Ambiente unico un bel bagno spazioso con doccia senza aria condizionata....

Oltre questa sistemazione che simula le tende beduine c’ è la possibilità di alloggiare  in” bolle” abitative di plastica simili a quelle del film “The Martian”. Forse troppo per un viaggiatore alla ricerca di emozioni vere, ma fantastico per un turista normale.

Ci prepariamo all’ escursione nel deserto a bordo di fuoristrada 4X4. Prima però un veloce pranzo nella terrazza tendata davanti alla quale di sera ci siamo seduti per delle ore ad ammirare Giove e le stelle che si aggiravano su di noi ...altro che TV!! Un ottimo the ci viene servito prima della partenza. Si intravedono piccole tempeste di sabbia ma sono abbastanza lontane.

Appena il 4X4 parte e lasciamo alle nostre spalle il villaggio di Rum, mi sale l’emozione: davanti a noi si apre immediatamente una distesa di sabbia  che lascia a bocca aperta….quindi consigliabile coprirla per evitare il suo ingresso! Il cielo è coperto, cosa che rende ancora più drammatico l’ aspetto del paesaggio. Il deserto lascia subito senza parole.

Qui le distese di sabbia fine e rossa che hanno riempito i miei occhi in Marocco hanno lasciato spazio ad una superficie prevalentemente rocciosa con colori che vanno dal giallo al rosso al marroncino. La terra si è sbizzarrita nel creare gole e rocce dalle più svariate forme. Imponente il massiccio della montagna dei Sette Pilastri della Saggezza dal titolo del libro di T.E. Lawrence, il colonnello inglese noto come “Lawrence d’ Arabia” immortalato da un bassorilievo scolpito in una roccia.

Sul lato occidentale del massiccio dell' Anfashieh vi sono delle incisioni risalenti anche a 3000 anni fa: raffigurano, manco a dirlo,  figure umane, dromedari e scene di caccia. Una grande duna di sabbia rossa si erge davanti a noi: mi ricorda molto il Marocco!

Si torna al campo. Un ottimo the ci viene servito prima della cena che è  a buffet con spettacolo della carne cotta sotto la sabbia. Il mangiare è buonissimo ed abbondante. Ma il pezzo forte è stata la  performance del ballo beduino improvvisato dal simpatico personale, a cui si sono uniti molti turisti. Qualche innocente goccia di pioggia ma i componenti seduti al mio tavolo non si sono mossi! Bravi tutti noi!

Torniamo alla nostra tenda percorrendo un percorso illuminato.

Domani puntata ad Aqaba poi al Mar Morto.

 T R I P F A C T O R       

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