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Per molti stranieri l’Andalusia è la Spagna e la Spagna è l’Andalusia, terra di gitani e toreri, di sole e flamenco, di città d’arte e paesini senza tempo, abitati da gente dalle usanze esotiche...Tutti questi luoghi comuni hanno contribuito a creare un’immagine dell’Andalusia ben lontana dalla realtà. Che è quella di una terra molto complessa, dalla storia antichissima, che fu crogiolo della civiltà più avanzate del mondo antico, crocevia di distinte culture e anche, per quanto sembri paradossale, terra di emigranti, di gente costretta a cercare altrove i propri mezzi di sussistenza. Da molto tempo sognavamo di fare un viaggio in Andalusia, una terra affascinante, la terra del sole e della luce e già in inverno mi sono messo al lavoro per organizzarlo. L’Andalusia rappresenta la propaggine più meridionale dell’Europa: dalla costa affacciata sul Mediterraneo si vedono già le montagne del Marocco. Il continente africano si trova proprio a un passo, e nello Stretto di Gibilterra dove faremo tappa, questa distanza si riduce a soli 14 km. 

4a tappa: Siviglia

La capitale dell’Andalusia è ricca di cultura, storia e monumenti, una città dall’anima effervescente che incarna l’autentico spirito della Spagna; a questo fattore va aggiunto un capitale culturale unico, che l’ha resa una delle mete preferite di turisti e studenti Erasmus.

15 maggio

La stazione dei bus di Cordoba si trova accanto a quella ferroviaria in Plaza de las tres cultures. Progettata dall’ arch. César Portela  a cui  stato assegnato il Premio Nazionale per l'Architettura nel 1999. Il bus è alle 12:15 ed abbiamo tutto il tempo per visitare il viale alberato con fontane posto di fronte alla stazione ferroviaria tra l’ Avenida de la Libertad e l’ Avenida de America. Uno spazio urbano attrezzato in modo ammirevole dove è stata posta anche una vecchia locomotiva, testimonianza della vecchia stazione.

Arriviamo a Siviglia alle 14:00, fa molto caldo….37° ma ce l’ aspettavamo, anche per questo abbiamo scelto il mese di maggio, a luglio e agosto si raggiungono i 40-45°!. L’ hotel Resitur si trova sull’ altra sponda del fiume oltre il Puente de S. Elmo e non è come ci aspettavamo…..in verità il cucinino non ci serviva proprio ma poi scopriamo che l’ albergo è concepito come “apartaments residence”. Ma va bene comunque. Prima di recarci all’ ufficio turistico facciamo uno minispuntino in un bar-tapas-cerveceria, il “100 Montaditos”. (montadito: una piccola razione di cibo appoggiata su di una fetta di pane o messa in un panino). L’ ufficio turistico delle informazioni si trova all’ inizio di Avenida de la Constitucion, percorsa da un modernissimo tram, lunga oltre 600 mt, una delle principali strade turistiche della città, vicino al Postigo de Abd el Aziz (attualmente in restauro), e molto vicino alla Cattedrale e alla Giralda, l'Archivio de Indias e l’  Alcazar. Innanzitutto compriamo i biglietti per il bus “CitySightseeing con la formula “hop on hop off” con un biglietto valido 24 ore il cui prezzo si aggira mediamente è di 22 €. La città è molto estesa e quindi conviene spostarci in questo modo. Chiediamo poi quando conviene visitare la Cattedrale e l’ Alcazar e ci consigliano per entrambi di andare molto presto in quanto si formano file interminabili e con questo sole meglio evitare! Per noi tanto “mattinieri” non è un problema!

Intanto gironzoliamo un poco e notiamo che nel Paseo de Cristina  vi è una bella fontana dedicata ai “poeti della generazione del 27”. Calle S. Fernando a causa della sua eccellente posizione all'interno del contesto urbano di Siviglia, è tradizionalmente una strada molto trafficata e con molti negozi che collega l' intera area meridionale dove si trova  una fermata  della metro e un bel pergolato fiorito. Inoltre contiene alcuni edifici interessanti come quella della vecchia Reale Fabbrica di tabacco, (legata alla figura della gitana Carmen creata da Prosper Merimèe e celebrata in musica da Bizet), ora rettorato della Università, ma anche l’ Hotel Alfonso XIII , il più esclusivo della città. Percorriamo quasi tutta l’ Avenida de la Concepcion e vediamo la Cattedrale, anch’ essa senza slargo sul davanti, anch’ essa non fotografabile per intero…. Ci giriamo intorno anche per capire dove dovremo fare la fila domani. L’ Alcazar la vedremo dopodomani. Prenotiamo poi lo spettacolo di flamenco in uno dei “tablao” più caratteristici e più antichi di Siviglia, “Los Gallos”. Il prezzo è un po’ caro, 37 €  a testa, ma  speriamo di essere in prima fila.

Tornando, assistiamo ad uno spettacolo che ci sorprende: artisti di strada che si esibiscono nel flamenco! Ci fermiamo stupiti, la cosa ci affascina! Vediamo un ristorante che potrebbe interessarci, la “Taberna el papelòn”, anche per la caratteristica del locale e la sua tipica atmosfera. Tornare in albergo per poi ritornare in zona  comporta una lunga passeggiata ma ci conviene farlo in quanto lo spettacolo di flamenco è alle 22:30 e avremo tutto il tempo di riposare un poco.

Torniamo in zona verso le 20:00 e ceniamo al ristorante che abbiamo scelto restando veramente soddisfatti. Ottimo e rapido servizio, ottime pietanze in un locale molto caratteristico con un menù che offre la possibilità di provare i tipici salumi e formaggi iberici e a prezzi ragionevoli.

Torniamo in albergo percorrendo il Puente de S. Telmo di notte, uno spettacolo la città illuminata!

16 maggio

                           

                           REAL ALCAZAR

L’Alcazar è stata la residenza di re e califfi di Siviglia, un edificio magnifico e suggestivo ancora oggi utilizzato dalla famiglia reale durante le sue visite in città. Costruita dagli arabi nel X secolo, in origine l’ Alcazar era una fortezza ma successivamente, durante il XII secolo, quando Siviglia diventò la capitale del regno di Taifa, questo maestoso complesso è stato trasformato nella residenza dagli Almohadi. Dopo la conquista cristiana di Siviglia l’Alcazar divenne la residenza di Ferdinando III e di altri sovrani cattolici, come Alfonso X e Pedro I, detto El Cruel o El Justiciero.

Incredibile, alle 8:30 c’ è già una fila di svariate persone! Lascio Bianca in fila ad aspettare mentre io faccio video e foto nei dintorni della Cattedrale..

Entriamo attraverso la Puerta del Leon e arriviamo al Patio de la Monteira dove si riunivano i cortigiani prima delle battute di caccia poi si arriva al Patio de las Doncellas, il cuore del palazzo di Don Pedro, dove si svolgeva la vita ufficiale si trovano i giardini originali del XVI secolo, recentemente riportati alla luce. La sua bellezza è data dalle arcate che circondano il giardino e dai suoi meravigliosi stucchi e rivestimenti di ceramica creati dai migliori artigiani di Granada. Dal Patio de las Doncellas si raggiungono le sale del Palazzo gotico di Alfonso X, dove nel XIII secolo si riuniva la corte. Antichi arazzi del XVII secolo raffiguranti la conquista della Tunisia da parte di Carlo I decorano il Salon de Tapices, (Salone delle Tappezzerie) nel palazzo di Carlo V. Il vicino salone degli ambasciatori ha una sbalorditiva cupola realizzata in legno scolpito e dorato che simboleggia l’ universo. Di fronte al Palacio de Carlos V si trovano i meravigliosi e grandi giardini dell’Alcazar, realizzati tra il XVI e il XVII secolo. Attraverso un passaggio sotto i Salones de Carlos V si raggiunge la grotta dei Banos de Dona Maria de Padilla. Gli effetti di luce che causano i raggi del solsulle volte gotiche crea uno scenario magico che ci porta ad immaginare un mondo quasi da sogno. Vi consiglio di leggere la storia di questi bagni, molto intrigante…

La bellezza dell’Alcazar è dovuta alla sua armonia di stili diversi, dovuti alle modifiche e alle aggiunte che ogni sovrano ha apportato.

Ora ci aspetta Piazza di Spagna uno degli spazi architettonici all'aperto tra i più suggestivi e spettacolari della città andalusa e della Spagna posta nel Parque Maria Luisa, la principale area verde di Siviglia. Il suo aspetto è tanto magnifico da essere stata usata come scenario per film come Guerre Stellari, L' attacco dei cloni e Lawrence d'Arabia. 

Il parco è relativamente recente infatti fu realizzata per l’ Esposizione Ibero-Americana del 1929. Furono necessari migliaia di operai contemporaneamente a lavoro per realizzare quest'opera che faceva parte dell’ area espositiva dove furono costruiti  i padiglioni di Spagna, Portogallo e America Latina e che oggi ospitano musei, ambasciate, comandi militari e istituti culturali coprendo così una superficie totale di 50 mila metri quadrati, attraversati per 515 metri dal Paseo de Isabel la Catolica che la solca longitudinalmente. La piazza ha una forma semicircolare di duecento metri di diametro e piiù della metà dello spazio è all'aperto mentre il resto è composto da edifici e porticati. Mattoni a vista in marmo e ceramica con decorazioni variopinte, e le linee della struttura, danno un tocco sia rinascimentale che barocco al luogo. Al centro della piazza si trova la fontana realizzata da Vincente Traver. La forma e la composizione di questo luogo richiama simbologie diverse: la forma semicircolare rappresenta l'abbraccio della Spagna alle sue ex colonie. Il canale  è attraversato da quattro ponti, ognuno di questi rappresenta uno degli antichi regni di Spagna; ognuna delle panche e degli ornamenti in ceramica situate presso le pareti simboleggiano una delle quarantotto provincie spagnole insieme a mappe, mosaici di eventi storici e stemmi delle provincie completano questo luogo emblematico della nazione.
 

Nei dintorni c’ è la moschea di Siviglia e la ruota panoramica, andiamo a farci un giro! Prima un buon mojito freddo

Le cabine hanno l’ aria condizionata che ci rinfresca dal caldo torrido che stiamo subendo!

Torniamo verso l’ Avenida de la Constitucion per cenare all’ ormai collaudato ristorante  “Taberna el papelòn” e ritroviamo altri artisti di strada che ballano il flamenco ma stavolta una inaspettata sorpresa: la danzatrice è giapponese! Sosta d’ obbligo!  

Ceniamo e abbastanza stanchi torniamo in albergo. Domani altra giornata intensa.

17  maggio
                             LA CATTEDRALE


Alle 9:00 siamo in fila per entrare in Cattedrale, siamo i primi! Ma ci aspettano comunque due ore di attesa in quanto si entra alle 11:00 dopo la fine delle funzioni religiose. Il perimetro della Cattedrale è recintato da resti di colonne romane unite da catene. Lascio di nuovo Bianca per fare fotografie in giro ma per fortuna fa amicizia con la sorvegliante ed una coppia di turisti italiani. Non si sentirà sola e abbandonata.Situata sulla parte orientale del fiume Guadalquivir, è la terza più grande cattedrale del mondo, dopo la Basilica di San Pietro di Roma e la cattedrale San Paolo di Londra. Fu costruita dal 1402 al 1506, dopo la riconquista cristiana della città sui mori, sul sito di un antica  moschea, questo spiega il fatto che l’interno della cattedrale, gotico-rinascimentale, è strutturato come quello di una basilica ma il suo perimetro segue quello della moschea. 

Si entra nella cattedrale dal Cortile degli Aranci, (Corral de los Naranjos) l’antico patio della moschea, uno spazio rettangolare di 43,32 mt per 81,36 metri che funge da chiostro della cattedrale, attraversando la Puerta del Perdón.  Questa cattedrale misura 135 metri in lunghezza,100 metri di larghezza e 42 metri di altezza. E' composta di 5 navate con abside semicircolare e cupola a cassettoni, il deambulatorio e 80 cappelle interne di cui le più spettacolari sono la Cappella Maggiore e la Cappella Reale. Non meno importanti e magnifici  sono l’ altare d’ Argento, i pulpiti, gli organi ed il coro ligneo.  Le vetrate più antiche sono del sedicesimo secolo. La costruzione della sala capitolare fu completata nel 1592 e la sua cupola è stata decorata nel 1667 da Murillo con ritratti a olio che rappresentano otto santi di Siviglia e un dipinto centrale che ritrae l' Immacolata Concezione. 

Nella cattedrale c'è un monumento dedicato a Cristoforo Colombo dove riposano i supposti resti mortali di Cristoforo Colombo, in un  feretro di bronzo, portato da quattro araldi che rappresentano le quattro corone di Spagna (León, Castiglia, Navarra, Aragona).

La grande Sacrestia, bella sala del secolo XVI a forma di croce greca, ospita il prezioso e gigantesco ostensorio ma anche la Sacrestia dei calici è molto interessante da vedere. Il campanile della cattedrale è l’antico minareto della moschea. Si chiama “La Giralda” perchè nel XVII SECOLO si aggiunsero un insieme di campane in  tempietti sovrapposti e una statua  segnavento (giraldillo) raffigurante la Fede che ha dato  nome alla torre. È patrimonio dell'umanità dal 1987. Ha 13,61 metri di lato ed un'altezza di 104,06 metri. Venne costruita basandosi sull'aspetto del minareto della moschea Kutubia di Marrakech (Marocco).                     

Passando dalla Cattedrale si può salire in cima alla Giralda fino a 70 metri di altezza e dominare tutta la città di Siviglia. Le scale non esistono, si sale tramite 34 rampe addossate ai muri laterali, sistema molto più comodo dei gradini e che un tempo consentiva ai Muezzin di arrivare in cima in sella del loro cavallo. Ovviamente non manchiamo all’ appuntamento della salita e la vista mozzafiato  della città dall’ alto ci premia della fatica fatta.
Prima di uscire notiamo una curiosità, ossia la copia del coccodrillo imbalsamato, donato nel XIII secolo dal sultano d’ Egitto ad Alfonso X di Castiglia, che pende dal soffitto all’ angolo sudest del patio.

Solito spuntino e poi dal sacro al profano: dalla Cattedrale alla Plaza de Toros de la Maestranza l’arena più grande e più antica dell’intera Spagna ed icona della città. La sua costruzione ebbe inizio nel 1749 ed andò a sostituire con una forma ovale la precedente struttura a base rettangolare.

La facciata interna dell’arena, chiamata Palco del principe, venne terminata nel 1765 e comprendeva sia l’entrata principale, da cui fanno la loro comparsa i toreri, sia il vero e proprio palco che veniva riservato ai sovrani spagnoli. La parte alta del palco è formata da quattro archi mentre le gradinate, che in origine erano in pietra, nel 1914 vennero sostituite da mattoni. La Plaza può contenere circa 13 mila spettatori ed ospita non solo le famosissime corride, ma anche le manifestazioni della tipica Feria d’Abril, la spettacolare festa sivigliana che si tiene ogni anno. Interessanti anche le scuderie dei cavalli dei picadores, gli ambienti diciamo di “servizio” per la preparazione delle corride ed un angolo di alta spiritualità: la Cappella del Torero con una pala della Madonna di Nostra Signora della Carità, che gode di grande devozione e alla quale sono stati e vengono donati numerosi ex-voto.

Visitiamo anche il Museo de la Real Maestranza che conserva abiti, costumi, foto e dipinti che raccontano in maniera eloquente la passione della tauromachia tra cui dodici immagini della "Corrida" di Francisco de Goya. 

La Torre del Oro è abbastanza vicina e la raggiungiamo in poco tempo.  Questa torre in epoca di dominazione mora faceva parte della cinta muraria collegata all’ Alcazar ed aveva una torre gemella sulla riva opposta. Fra le due torri veniva attaccata una catena per impedire alle navi nemiche di risalire il fiume. L' origine del nome Torre dell'oro deriva dal riflesso dorato che produceva sul fiume ma se inizialmente si pensava che tale riflesso fosse dovuto a piastrelle color oro che rivestivano l'edificio, solo recentemente è stato appurato che l'origine è da attribuirsi ad una miscela di paglia pressata con malta di calce. La Torre oggi ospita al suo interno il Museo Navale di Siviglia dove si possono trovare diversi documenti storici e l'importante storia navale di Siviglia ed il ruolo strategico del fiume Guadalquivir.  La visita si protrae nel tempo, torniamo in hotel per rinfrancarci e poi a cena indovinate dove….                                                           

La visita si protrae nel tempo, torniamo in hotel per rinfrancarci e poi a cena indovinate dove….                                                           

18  maggio

Oggi vogliamo fare un giro completo con il bus turistico avendolo usato solo per gli spostamenti. Poi rifacciamo il giro ma scendiamo alla fermata della Macarena la famosa basilica con la sacra immagine.

C’è poco da fare, quando si dice “Macarena” ecco che parte il famoso ritornello degli anni ’90 (tra parentesi i Los del Rio che cantarono la canzone che li consacrò nel panorama musicale internazionale, abitano a pochi chilometri da Siviglia, a Dos Hermanas). Pochi sanno che quando si dice Macarena qua in Andalusia si fa riferimento a una virgen, vergine, la famosissima Virgen de la Macarena, uno dei simboli di Siviglia, anima e corpo della grande festa della Semana Santa. Ci concediamo una passeggiata per le stradine del barrio de la Macarena, fino alle antiche mura, Murallas, del XII secolo, che avevano 100 torri di cui è rimasta solo una, la Torre Bianca. Ed ecco i colori bianchi e gialli della Basilica con quel campanile che un po’ ricorda le chiese messicane.

La Basilica fu costruita in stile neobarocco nel 1949 per ospitare la statua che fino al 1936 si trovava nell’ Iglesia de S. Gil e trasferita quando in questa scoppiò un incendio. Entriamo soprattutto per vedere la famosa statua della Madonna della Macarena che risale al ‘700 raffigurante la disperazione della Madonna dopo la condanna del figlio una sofferenza ritratta con drammatica intensità. Siamo colpiti dalla preziosità delle vesti, del mantello e degli ornamenti in oro e diamanti degni di una vera regina.

Ora torniamo indietro dalla parte opposta e in poco meno di 10 minuti arriviamo alla grande piazza famosa per i suoi locali, la Alameda de Hércules. Il viale era una zona paludosa fino al 1574 quando fu creato questo viale-piazza mentre poi divenne una zona alla moda con un certo fascino bohémien. All’ estremità sud vi sono due colonne di marmo provenienti da un tempio romano dedicato ad Ercole sulle quali ci sono due statue una dello stesso Ercole e l’ altra di Giulio Cesare e nella vicina Plaza del Duque la statua del pittore Velasquez. 

Esplorando il quartiere di Santa Cruz vale la pena spingersi verso nord ovest passando da Plaza del Salvador fino ad incontrare una forma architettonica inconsueta: il Metropol Parasol. 
Il Metropol ha la forma del simbolo di Siviglia, il NO8DO, ed offre uno stupendo panorama sulla città. I sivigliani chiamano questa struttura i "funghi" (in spagnolo setas). L'edificio fu iniziato nel 2004 e terminato nel 2011. Il simbolo NO8DO di Siviglia è costituito da due sillabe separate da una matassa o gomitolo a forma di 8. L'origine di questo simbolo risale al XIII secolo periodo che vide un contrasto tra il re Alfonso X il Saggio e suo figlio Sancho sulla gestione del paese con relativa separazione del paese in due fazioni. Il re nonostante i contrasti rimase fedele alla sua città decidendo di restare a Siviglia, per questa sua posizione i sivigliani ricambiarono stando vicino al vecchio re. Di suo Alfonso X regalò alla città il simbolo onorario NO8DO che secondo la tradizione significa in dialetto andaluso “NO ma deja DO”, in italiano "non mi ha abbandonato” (il simbolo “8” rappresenta una matassa o gomitolo che in spagnolo si dice “madeja”), per ricordare che il re non fu abbandonato dai suoi concittadini.

Sempre in bus rifacciamo il giro e raggiungiamo il Pabellòn de la Navegacion costruito in occasione della Esposizione del 1992. Ero particolarmente interessato a vederlo anche perché è situato progettato per essere fruibile in molteplici attività Questo imponente edificio in riva al fiume è stato originariamente progettato per Expo “92 mentre ora ospita un eccellente museo interattivo sulla navigazione marittima. Con abbondanza di funzionalità multisensoriali, è una grande attrazione per le famiglie con il vantaggio aggiunto di essere in riva al fiume. Particolarmente suggestiva la Torre Mirador (torre Schindler). 

Ultima tappa il museo delle carrozze che in verità ci delude un poco. Non è molto fornito di elementi attrattivi

Bianca ha bisogno di dare loro una sistemata ai suoi capelli, occorre un parrucchiere che troviamo in zona albergo. Dopo una buona “sistemata” ai capelli abbiamo bisogno di un  buon  “riposo”….

Anche Siviglia di notte si fa bella e pulita!

Per la cena, solito immancabile ristorante, e rientrando in albergo  al solito posto ritroviamo altri artisti di strada di flamenco con la danzatrice giapponese ma anche uno "spagnolo" e due "spagnole".

Ottimo commiato da Siviglia! Domani treno per Cadice.

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