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O M A N

aprile 2023

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21/06 

GALWAY-SCOGLIERE DI MOHER -TRALEE   210 km

Si parte per il Kerry attraversando il Burren.

Il Parco Nazionale del Burren si estende per oltre 1600 ettari nella parte sud-orientale dell’Irlanda, nella provincia di Burren, nella contea di Clare, gestito dallo stato irlandese e si caratterizza per le rocce calcaree di tipo carsico che occupa gran parte del parco e rappresentano la più grande regione carsica d’Europa Qui si trovano i famosi “campi solcati” in pietra calcarea, paesaggi tipici della regione del Burren. Il nome Burren deriva dal termine “Boíreann” che in Irlandese significa “posto roccioso” ed è un’immensa piattaforma rocciosa ricca di dolmen. il più famoso è il dolmen di poulnabrone, risalente al neolitico).

 

Dolmen di Poulnabrone 

(Poll na mBrón in irlandese, traducibile come Buco dei Dolori) è un antico dolmen che risale pressappoco al neolitico, tra il 4.200 e il 2.900 a.C. È costituito da una lastra di 3,6 metri di lunghezza supportata da due sottili lastre poste in verticale. Nelle vicinanze si trova anche un tumulo di pietre che probabilmente serviva a stabilizzare la tomba, in origine molto più alta. Nel 1985 fu scoperta in una delle pietre una crepa che causò, successivamente, il crollo della struttura. La pietra crepata venne sostituita e il monumento restaurato; gli scavi eseguiti hanno messo in luce i resti di almeno 22 tra adulti e bambini, che erano stati sepolti sotto il monumento. Con i defunti furono sepolti diversi oggetti personali, inclusa un'ascia di pietra levigata, un ciondolo di osso, cristalli di quarzo, armi e ceramiche. La tomba rimase un centro rituale importante fino al periodo celtico. In piena età del bronzo, circa nel 1.700 a.C., un neonato fu sepolto nel portico, appena fuori dall'ingresso. Il dolmen domina il paesaggio di pietra calcarea del Burren. 

Sosta alla "The Roadside Tavern", un caratteristico pub datato 1865, il che lo rende uno dei più antichi della zona. Si beve ottima birra artigianale in un ambiente accogliente e caratteristico: ci fanno assaggiare diverse qualità di birra…e si beve…si beve…..

Due curiosità! Sulla facciata una lastra metallica con le indicazioni per incidere lettere e poi i termosifoni posti sotto le panche!  

La giornata continua  nel villaggio di Rang Ku, con l’incontro con le famose “signore Padaung” (Padaung=collo di rame), meglio conosciute come “donne giraffa” ma io preferisco il termine “dal collo lungo”….… Tanti bambini ci circondano e poi, entrati in una casa, tra polli, un maiale nero chiuso in un recinto, nell’ aia mi accingo, o meglio tento, di pigiare in un mortaio di pietra i chicchi di riso per produrre farina, con un enorme e pesante pestello in legno che una donna usa con grande abilità. Io e Bianca ci proviamo….con scadente risultato…

LE “SIGNORE PADAUNG”

Quelle che si vedevano in altre parti del Myanmar sono state costrette a emigrare in cerca di guadagno, grazie alla fama che il loro aspetto così singolare raccoglieva  tra i turisti. In sostanza, fungono da specchietto per allodole per attrarre compratori nei negozi di souvenir e artigianato locale prendono uno stipendio dai proprietari. Ma nel villaggio di Rang Ku sembra una situazione diversa in quanto non si è assaliti dai venditori di souvenir che in modo discreto aspettano i clienti. Una volta gli anelli al collo erano il destino di tutte le donne Padaung, quasi una condanna a vita…. Oggi tocca solo ad alcune “prescelte”. Il primo anello viene posto all’età di 5-6 anni, poi ogni anno se ne aggiunge uno fino ad un massimo di 25-26 e un peso totale di 6 kg. L’apposizione degli anelli non provoca, come potrebbe sembrare a prima vista, un innalzamento del mento. In realtà sono la clavicola e la scapola ad abbassarsi. Comunque sia, l’effetto è quello allungare il collo a dismisura.

Qui gentilezza  e sorrisi sono davvero di casa e ci hanno fanno sentire non turisti ma ospiti graditi. Infatti ci accoglie nella sua misera ma dignitosa casa Daw Muu Than, un‘ arzilla e simpatica “signora” che è quasi una vedette e che ben si presta a raccontarsi e a rispondere alle nostra domande anche grazie ad una interprete in quanto qui si parla una lingua diversa dal birmano. Il marito è uno sciamano!

Poi si fa una grattatina con un apposito attrezzo appuntito che inserisce tra gli anelli e il collo…Un bel ricordo….

Cena in ristorante. Domani trasferimento in aereo a Yangon.

 T R I P F A C T O R       

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